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martedì 28 agosto 2012

NON PERDERE SOLDI NEL FOREX

Nel momento in cui si entra a fare parte del mondo del Forex la voglia, cha accomuna tutti, è non perdere soldi, ma è possibile?
Esistono alcune strategie mirate a contenere le perdite e nei casi più fortunati ad annullarle. Vediamole nel dettaglio.
Innanzitutto nel momento in cui si entra nel Mercato Forex bisogna farlo con un mini conto. Questa modalità di azione è consigliata da tutti gli esperti e non si basa su calcoli economici o probabilistici ma sulle emozioni. Appena si entra in questo mercato le emozioni coinvolte sono diverse ed avere un approccio positivo, quindi un guadagno, favorirà il prosieguo delle azioni. Basandosi su questa stessa logica è necessario che, in un primo momento, si mettano in atto strategie che minimizzano i rischi e che siano più semplici.

È inutile, appena entrati in questo mercato ed essendo dei principianti, che si mettano in pratica strategie complesse e che richiedono conoscenza e professionalità approfondite. È solo con il passare del tempo e con l’aumento dell’esperienza che le strategie potranno essere affinate e migliorate e di conseguenza aumenteranno i rischi e i guadagni. Per tutelare il proprio patrimonio, e quindi per arginare le perdite, c’è un altro aspetto da tener presente che è il break-even sulle posizioni ovvero un punto di pareggio in cui non si perde nulla perché guadagni e perdite si compensano. Un altro suggerimento per non perdere denaro è quello di fare trading solo durante le ore di mercato attivo.

È vero che il mercato del Forex è aperto 24 ore su 24 ma ci sono degli orari in cui gli scambi si concentrano e sono dalle 10 alle 11 e dalle 15 alle 18 (ora italiana). Ancora. E’ importante non fare alcune operazioni nel momento in cui una notizia viene resa nota, bisogna controllare il calendario economico ed evitare negoziazioni da venti minuti prima a venti minuti dopo poiché in quel lasso di tempo ogni operazione economica viene sottoposta ad un rischio altissimo.

Sempre avendo come obiettivo quello di non perdere soldi un altro consiglio è quello di non fare trading eccessivo ovvero non aprire troppe posizioni poiché così facendo il patrimonio sarebbe sottoposto a rischio e il guadagno non sarebbe alto.

Nel momento in cui dovesse esserci una perdita è consigliabile fare una pausa, c’è sicuramente qualcosa che non va e può dipendere da te o dal mercato, in ogni caso è bene fermarsi un attimo e studiare la situazione.

Come visto non perdere soldi, o limitare al minimo le perdite, è possibile ma bisogna essere sempre molto attenti, cauti e seguire dei piccoli consigli.

STRATEGIA CENTER OF GRAVITY : BELKHAYATE

La strategia center of Gravity è anche chiamata Belkhayate COG strategy dal nome del suo teorico E. M. Belkhayate.

Belkhayate è un analista che nel 2009 ha ricevuto in Francia il primo premio messo in palio alla fiera dell’analisi tecnica di Parigi.

Questa strategia si basa sulla premessa che i prezzi sono fluttuanti attorno ad un valore centrale, appunto centro di gravità.
Secondo la teoria di Belkhayate quando i prezzi si discostano molto dal centro di gravità la possibilità che tornino in direzione del valore centrale è molto alta.

Scheda Strategia Center of Gravity

  • Adatta per: Futures e CFDs
  • Strumenti: Indici di borsa (FTSE, CAC, DAX ...), Forex (EUR/USD, GBP/USD …),Commodities (petrolio, oro …)
  • Frequenza di trading: Bassa - da 3 a 4 segnali al mese
  • Disponibilità: WHS Prostation Manuale e WHS FutureStation Manuale o automatico

Descrizione grafica, dettagli della strategia Center of Gravity: Belkhayate


Sulla base di questa premessa si può aprire una posizione quando il prezzo reale si allontana molto dal centro di gravità il quale può essere calcolato con un grafico a quattro ore visualizzato con una singola linea.

Inoltre Belkhayate calcola 3 bande sopra e 3 sotto alla linea del centro di gravità che sono il risultato di un calcolo statistico e da numeri di Fibonacci. Quando il prezzo raggiunge la terza banda, la deviazione dal centro di gravità è molto forte e la possibilità che il prezzo ritorni al valore centrale è molto alto, 90%. Quando il prezzo devia sulla terza banda verso l’alto il trader può aprire una posizione short mentre se scende verso la terza banda inferiore il trader può aprire una posizione long. In questi casi ci si attende che il prezzo risalga o riscenda verso la linea di gravità.

Quando va chiusa la posizione? Per questa eventualità c’è il timing indicator di Belkhayate’s COG che oscilla attraverso le tre zone: zona mediana, zona di uscita e zona di allarme. Nella zona neutrale non accade nulla, nella zona di uscita la posizione può essere chiusa e la zona di allarme corrisponde ai segnali di entrata. In alternativa al timer indicator, che in alcune situazioni non sembra dare il massimo, possono essere usati l'ATR o lo Stocastico lento con il quale il price e lo stop possono essere determinati in base all’ATR oppure l’incrocio delle linee dello Stocastico lento.

Un’uscita basata su questo incrocio è semplice poiché non richiede né stop né target. Una posizione short viene chiusa quando la stocastica veloce incrocia in alto la stocastica lenta. Una posizione long viene chiusa quando la stocastica veloce incrocia in basso la stocastica lenta.

Conclusioni


La strategia "Center of Gravity" è precisa nei segnali di entrata mentre i segnali di uscita sono più vaghi ma per questo il trader può trovare un rimedio usando lo Stocastico lento. La strategia COG genera solo circa 4 segnali al mese per strumento, però è possibile applicarla a vari indici, al forex e alle commodities e quindi i traders possono lavorare con un’ampia gamma di strumenti per compensare la scarsità di segnali.

domenica 1 maggio 2011

DISCIPLINA E PSICOLOGIA

Il trading nel Forex e nei mercati azionari non è solo la conoscenza e la comprensione dei meccanismi o delle analisi tecniche. Il trading è da molti definito come un’arte in sé. Anche con una grande conoscenza e comprensione del mercato, si può ancora rischiare di perdere denaro nel mercato.Si può intuire che il mercato vada su e allora si acquista, aprendo una posizione long. Invece di andare in quella direzione, il mercato inizia a muoversi verso il basso e entra in gioco lo stop-loss, che chiude la posizione facendoci segnare una perdita.

Un minuto dopo si vede che il mercato torna a muoversi in su, nel modo in cui avevamo pensato ed analizzato. Si finisce con l’avere una perdita nella posizione precedente e ora si è preoccupati di tornare subito nel mercato per comprare nuovamente, dato che si ha ancora la sensazione che il mercato continuerà a salire.

Se invece si continua a stare fuori dal mercato e si vede il mercato salire, si potrebbe essere frustrati sul fatto di non aver trovato un momento adatto per entrare nel mercato, oltre ad aver registrato una perdita praticamente inutile nella posizione precedente.

Sensazioni emotive, come la paura, l’avidità e molte volte la dipendenza al commercio possono semplicemente farci perdere molto denaro, anche in termini di conoscenza del mercato. Fattori psicologici e sentimenti influenzano pesantemente le prestazioni e quindi i risultati delle dinamiche del mercato. E mettere in pratica una disciplina di scambio perfetta è necessario per il successo finale.

Quando si parla di psicologia applicata al mondo del trading, si parla sia della psicologia di massa degli operatori economici in tutto il mondo che della nostra psicologia individuale. E’ fondamentale prendere in considerazione entrambe queste modalità di psicologia, dato che interagiscono le une con le altre.

Come abbiamo visto, uno dei concetti importanti per il mercato delle valute è la psicologia di massa. Noi non abbiamo alcun controllo su di essa, ma la sua consapevolezza e la sua comprensione ci possono aiutare nel prendere le decisioni giuste, al momento giusto e nelle situazioni giuste.

Un esempio di psicologia di massa si ha in situazioni di panico. Il panico di massa può non venire incontro alle nostre analisi, sia fondamentali che tecniche.

Parlando invece di psicologia individuale, quella sulla quale possiamo influire personalmente, cominciamo con gli errori più comuni che possono cancellare i nostri profitti o che ci impediscono di realizzarli. Noi tutti possiamo fare uno di questi errori nella nostra carriera commerciale, una volta o anche più di una volta.

Il killer di una carriera commerciale è quello di rendere comuni uno o più di questi errori nel nostro modello di trading. Per fare questo abbiamo bisogno di capire il nostro modello e questo può essere fatto solo con il pensiero e con l’analisi, fatte con la mente completamente aperta. L’obiettivo è quello di conoscere noi stessi, cosa che molte volte risulta essere più difficile che capire gli altri. Abbiamo bisogno di capire noi stessi per primi, comprendendo le nostre azioni e le nostre reazioni, quindi controllando le azioni e le reazioni indesiderate.

Ecco i punti killer dal punto di vista psicologico:

1) entrare sempre contro la tendenza
2) entrare nel mercato nella direzione del trend quando è troppo tardi.
3) pur perdendo, aumentare le posizioni nella stessa direzione.
4) far dipendere il nostro trading dai sentimenti.
5) inserire ordini stop-loss troppo vicino o troppo lontano.
6) inserire ordini di take-profit troppo vicino o troppo lontano.
7) imparare dagli errori del passato e poi fare un errore più grande.
8) amare i nostri trading.
9) fare un trading troppo grande per la dimensione del proprio account.
10) variare la posizione delle nostre operazioni.
11) non guardare la direzione del mercato, a lungo termine e a breve termine.
12) non utilizzare lo stop-loss.

Articolo tratto da www.mondoforex.com del 26/04/2011.

domenica 20 febbraio 2011

SCEGLIERE I LIVELLI DI PROTEZIONE DEL NOSTRO ACCOUNT

Un modo logico per impostare i punti di protezione è fare uno stop a seconda della volatilità del mercato in un dato momento. A tale scopo i commercianti usano le bande di Bollinger come strumento per generare i cosiddetti “corridoi”. Più ampio è il corridoio e maggiore è l’attività sul mercato, e viceversa. Misurare la larghezza del corridoio, in pips, al momento di entrare in una posizione, è una cosa che ogni operatore può impostare facilmente usando degli stop al di fuori del range di oscillazione del mercato, quindi proteggersi dal cosiddetto rumore del mercato.

Quando si apre una nuova posizione è importante anche calcolare in anticipo quanto si è disposti a perdere se la posizione dovesse andare contro di noi. Anche se l’obiettivo di tutti è quello di creare il miglior sistema di operatività, le perdite sono inevitabili, e quindi bisogna essere pronti a dire fino a dove si può sopportare una perdita e tagliare le perdite, cosa importante quanto si inizia qualsiasi negoziazione nel Forex.

Molto importante è anche calcolare i rischi in ogni trade. E’ una regola d’oro nel Forex sapere quali sono i rischi e i benefici di ogni commercio. Un operatore serio entrerà in una posizione solo se i rischi sono almeno due volte inferiori rispetto ai guadagni potenziali. Ad esempio, il rapporto tra rischio e ricompensa richiesto deve essere almeno di 1:2. Alcuni commercianti prenderanno in considerazione solo operazioni con un grado di rischio di 1:3 , ma questa è una cosa soggettiva.

Pertanto, prima di premere il pulsante per aprire una nuova posizione commerciale, il commerciante deve definire il livello in cui si chiuderà la posizione se essa risulta essere perdente. Ancora una volta, alcuni strumenti di negoziazione, come Fibonacci o i Pivot Point, possono dare degli indizi del momento in cui una posizione potrebbe essere sia aperta che chiusa. Avere delle informazioni sulla carta permette di calcolare i rischi e i benefici prima di entrare nel commercio.

venerdì 11 giugno 2010

COME PROTEGGERE IL CAPITALE

Nel precedente articolo abbiamo accennato che è consigliabile rischiare 1% o 2% ad ogni singola trade. Il motivo è molto semplice: possiamo incappare in una serie negativa di diverse trade perdenti e se rischiamo troppo in relazione al nostro capitale iniziale possiamo dilapidare il nostro trading account molto velocemente.

Cerchiamo di impostare qualche calcolo a supporto di questo concetto. Mettiamo caso che durante un periodo negativo, un trader incorra in una serie di 10 trade perdenti consecutive. Le due tabelle sottostanti mostrano l'impatto delle sconfitte a seconda della percentuale del proprio account rischiata ad ogni singola trade. Nel primo caso rischiamo il 10% del capitale ogni volta che apriamo una posizione. Questo vuol dire che alla sesta trade persa consecutiva abbiamo già liquidato più del 50% del nostro capitale. Dopo dieci trade perse consecutivamente rimane nel nostro account poco più di un terzo del capitale iniziale. Nel secondo caso invece rischiamo solo il 2% ad ogni singola operazione. Questa volta dopo 6 trade perdenti abbiamo ancora il 90% del nostro capitale iniziale e dopo 10 trade negative in striscia abbiamo ancora più dell'80% del nostro account a disposizione.

operazioni Capitale Iniziale Rischio 10% ad ogni trade
1 €10,000 €1000
2 €9,000 €900
3 €8,100 €810
4 €7,290 €729
5 €6,561 €656
6 €5,905 €590
7 €5,314 €531
8 €4,783 €478
9 €4,305 €430
10 €3,874 €387
Numero operazioni Capitale Iniziale Rischio 2% ad ogni trade
1 €10,000 €200
2 €9,800 €196
3 €9,604 €192
4 €9,412 €188
5 €9,224 €184
6 €9,039 €181
7 €8,858 €177
8 €8,681 €174
9 €8,508 €170
10 €8,337 €167

A questo punto uno potrebbe obiettare che aprendo una posizione più grossa e rischiando il 10% le perdite sono sì più ampie ma sono compensate dalle vincite più sostanziose. Questo è vero ma c'è un particolare molto interessante che non è di immediata comprensione

Ecco la domanda cruciale: se io perdo il 50% del mio capitale, di quanto devono crescere le mie riserve rimanenti per riavere i soldi che avevo in partenza? Molti, ve lo garantisco, rispondono che per recuperare il 50% delle perdite mi servono il 50% dei guadagni. Mmm...no! Per recuperare il 50% delle perdite mi serve guadagnare il 100% del capitale rimanente!

Facciamo un esempio numerico: se io possiedo 1000€ nel mio conto e perdo 500€ con una serie di operazioni negative, ho perso il 50% del mio capitale e mi rimangono 500€, giusto? Allora, se adesso ho 500€, quanto devo guadagnare per ritornare ad avere 1000€? Devo guadagnare 500€ che è il 100% di quello che possiedo! Sotto trovate una tabella che illustra la percentuale che devo guadagnare per recuperare le perdite accumulate e tornare ad avere il saldo di partenza.

% persa del capitale iniziale
% da recuperare per tornare al saldo di partenza
% persa del capitale iniziale

10%

% da recuperare

11%
20%
25%
30%
43%
40%
67%
50%
100%
60%
150%
70%
233%
80%
400%
90%
900%

Questo dovrebbe far capire l'importanza di contenere le perdite per non dilapidare il proprio capitale. Basta un attimo per collezionare una grossa perdita che cancelli tutti i vostri guadagni e per recuperarla ci vuole molto, molto tempo. Per questo motivo contenete sempre il rischio che assumete ad ogni trade al massimo al 2%. Questo vi consentirà di proteggere il vostro capitale e di continuare a fare trading. Piano piano quando diventerete costanti, le vincite cominceranno ad accumularsi e l'effetto moltiplicativo diventerà evidente.


L'IMPORTANZA DI UN BUON MONEY MANAGEMENT

Warren Buffet, il migliore investitore vivente, diceva sempre che la prima regola è proteggere il capitale e la seconda regola è non dimenticarsi mai la prima regola!
L'obiettivo di qualsiasi trader è quello di incrementare le proprie finanze e per riuscirci il primo passo è quello di proteggere il proprio capitale. Sembra ovvio, purtroppo è un concetto importantissimo ma spesso troppo trascurato.

Proteggere il vostro capitale non significa che tutte le vostre trade devono essere vincenti. Nessuno può essere certo di quello che farà il mercato quindi le perdite sono una componente ineliminabile nel trading sul forex. Tuttavia è proprio da questa premessa che si può comprendere l'importanza di un buon Money Management che permette al trader di incorporare le perdite nel proprio sistema.

Ma cosa vuol dire Money Management e come si traduce questo concetto in pratica? “Money Management” significa letteralmente “Gestione dei soldi” e comporta l'adozione di tutta una serie di misure volte alla gestione del rischio e alla protezione del proprio capitale.
Molto spesso i principianti stabiliscono quale sia la massima perdita che sono disposti a sopportare in una singola trade per poi aprire una posizione troppo grande per il loro account.
Poi succede che quella trade va male e hanno perso già tutto quello che erano disposti a perdere. Rimangono due scelte a questo punto: mettere nel cassetto i sogni di diventare un trader oppure mettere a rischio altri soldi rischiando alla lunga la rovina finanziaria. Questo si chiama giocare d'azzardo e chi vuole giocare d'azzardo è meglio che vada al casinò.

Un sistema di trading che ha una percentuale di successo del 70% avrà in media 30 trade perdenti su 100. Queste 30 trade perdenti potrebbero, in via teorica, anche capitare tutte di fila. Sempre in via teorica si potrebbero avere poi 70 trade vincenti e il sistema avrebbe ancora un tasso di vincita del 70%. Ma quanti trader sarebbero ancora in gioco dopo 30 trade perse di fila? La maggior parte avrebbero sicuramente dilapidato il proprio capitale nella fretta di recuperare quanto perso.

Per evitare che questo succeda è importante stabilire una serie di regole che garantiscano la conservazione del proprio capitale e le basi per il successo nel lungo termine.
Il concetto principale legato al Money Management è rischiare solo una piccola percentuale del proprio capitale ad ogni singola trade. Solitamente è consigliabile non rischiare più dell' 1 o 2%.
In questo modo, anche una striscia di operazioni perdenti vi consentirà di conservare il vostro capitale e continuare ad operare in attesa di tempi migliori.

E' sempre consigliabile l'uso degli stop loss per limitare le perdite in una trade. Gli stop loss sono degli ordini che si possono inserire tramite il proprio broker che chiuderà la vostra posizione automaticamente appena i prezzi toccheranno la quota da voi indicata. E' un modo per stabilire in anticipo quale sarà il massimo numero di pip che verranno perse se la trade dovesse rivelarsi un insuccesso.
La consapevolezza della grandezza dei lotti da tradare è un altro concetto importantissimo. Vedremo in seguito più nel dettaglio come si calcola il numero ottimale di lotti da tradare. Per il momento è importante capire che più grande è la posizione aperta, maggiore sarà l'impatto dell'eventuale perdita sul proprio account.
La combinazione tra l'ampiezza dello stop loss e la grandezza della posizione determina l'ammontare massimo che il trader rischia ad ogni trade e in seguito vedremo come calcolarla.