mercoledì 29 giugno 2011

ANALISI VALUTE DEL 29 GIUGNO 2011

EUR/USD

Euro ancora in salita, andando ad analizzare i nostri grafici, possiamo vedere che potremo prendere in considerazione l’apertura di nuova posizione long se il prezzo dovesse superare al rialzo la quota di 1.4420 , fissando il primo obiettivo a quota 1.4440 e il secondo obiettivo a quota 1.4460 . Se invece il prezzo dovesse scendere al di sotto di 1.4240, allora potremmo considerare l’apertura di una nuova posizione short con il primo obiettivo a quota 1.4230 e con il secondo obiettivo a quota 1.4220 .

EUR/GBP

Dai nostri grafici risulta che potremo aprire una nuova posizione long se il prezzo di questo rapporto di cambio dovesse rompere al rialzo la quota di 0.8970 , fissando il primo obiettivo a quota 0.8980 e il secondo obiettivo a quota 0.8990 . Se invece il prezzo dovesse superare al ribasso la quota di 0.8940 , allora potremmo aprire una posizione short con il primo obiettivo a quota 0.8920 e con il secondo obiettivo a quota 0.8900 .

USD/JPY

Per la sessione odierna potremmo pensare di impostare una nuova operazione long se il prezzo di questo rapporto di cambio dovesse superare al rialzo la quota di 81.20 , ponendo il primo obiettivo a quota 81.30 e il secondo obiettivo a quota 81.40 . Se invece il prezzo dovesse superare al ribasso la quota di 80.80 , potremmo aprire una posizione short con il primo obiettivo a quota 80.70 e con il secondo obiettivo a quota 80.60 .

GBP/USD

Riguardo a questo rapporto di cambio, per la sessione di oggi potremmo prevedere l’apertura di una nuova posizione long nel caso in cui il prezzo dovesse rompere verso l’alto il valore di 1.6020 , fissando il primo obiettivo a quota 1.6040 e il secondo obiettivo a quota 1.6060 . Se invece il prezzo dovesse rompere al ribasso la quota di 1.5980 , allora potremmo aprire una posizione short con primo obiettivo a quota 1.5960 e con secondo obiettivo a quota 1.5950

LA SITUAZIONE DELLA GRECIA

Ricordiamo che nel 2002 la Grecia diventa il dodicesimo paese dell’Unione europea a rinunciare alla sua moneta nazionale, la dracma, in favore dell’euro. Anche se Atene oggi non si impegna a rispettare le norme rigide della Banca centrale europea, il paese è sceso nell’abisso finanziario lentamente ed inesorabilmente, dato che:
  • la spesa pubblica è in crescita e le tasse in ritardo. Dopo le modifiche normative fiscali i greci hanno iniziato ad evadere le tasse ancor più attivamente;
  • il deficit del bilancio del 2010 ha superato il limite consentito per la zona euro di più di 3 volte;
  • basandosi sui dati che Eurostat ha pubblicato ad aprile di quest’anno, il deficit reale del bilancio dello Stato è superiore a quanto il paese aveva prima, ovvero 10,5% contro 9,6% del PIL. Si parla del 5% in meno rispetto al 2009, ma nel contesto c’è la promessa di Atene di diminuire il deficit di bilanco fino all’8% entro lo scorso anno;
  • il debito pubblico greco è cresciuto dal 79,3% del 2009 al 85,1% del 2010;
  • ci sono i finanziamenti già concessi al paese, dato che per salvare il paese da un default sono stati chiesti dei prestiti da parte dell’UE e del FMI per un totale di 110 miliardi di euro;
  • in Grecia non possono far fronte ad un crescente deficit di bilancio e al debito pubblico a causa degli elevati livelli di consumo che i greci hanno e da cui non hanno tanta voglia di separarsi. Un terzo della popolazione greca non supporta le misure restrittive del governo ai tagli alla spesa pubblica, come gli stipendi, le indennità e le pensioni, il che è sufficiente per scatenare dei disordini sociali;
  • una qualità di vita troppo alta è stata possibile per molti anni proprio per i prestiti. Ora il livello di qualità della vita dovrebbe essere ridotto di almeno il 20%. Qualsiasi paese raggiunge questa decisione attraverso l’inflazione, ma la Grecia, essendo un membro della zona euro, non ha una banca centrale propria. Quindi, l’unica via di uscita è quella di tagliare gli stipendi, le pensioni e le prestazioni in generale.

Quando si parla di Grecia subito ci si chiede se gli Stati membri dell’UE interverranno per salvare il paese. La risposta è molto probabilmente positiva. Questo è ciò che capi dell’Unione europea e della BCE hanno dichiarato, ovvero che non si vuole che la situazione nella zona euro esploda senza motivo. Il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, ha descritto la possibilità di rinunciare alla Euro come assurda. Gli esperti sottolineano che non vi è un meccanismo per uscire dalla zona euro. La Grecia non può semplicemente svegliarsi e dire di non essere più nella zona euro.

Molte delle parti interessate non pensano che la Grecia uscirà dalla zona euro, questo per una serie di motivi:

  • le banche europee sono i principali creditori della Grecia, del Portogallo e della Spagna, per un totale di circa 1.300 miliardi di dollari. Le banche europee non possono permettersi di perdere anche solo una piccola parte di questo debito;
  • l’uscita di euro immediatamente causerebbe una crescita galoppante dell’inflazione ed un crollo della qualità della vita nel paese che uscirà;
  • quando un paese sarà uscito dalla zona euro, i restanti membri perderanno parte dei loro mercati.

Tuttavia, le opinioni di molti politici e di gran parte della zona euro, oltre che della popolazione dell’Unione europea, sono assolutamente opposte:

  • i cittadini della Gran Bretagna e della Danimarca pensano alla situazione della Grecia e si fregano le mani dato che non sono mai entrati in zona euro;
  • i cittadini di molti paesi della zona euro parlano di un ritorno alle monete nazionali. Ad esempio, il 49% degli olandesi vorrebbe tornare al fiorino, ma anche alcuni tedeschi vorrebbero tornare al marco;
  • le economie dei paesi che hanno problemi, ovvero Grecia, Portogallo e Irlanda, soffrono dal fatto di essere in zona euro, hanno perso la loro competitività. Uscire dell’euro svaluterebbe la loro moneta nazionale, ma questo a sua volta creerebbe le condizioni per una crescita delle esportazioni e per un rafforzamento della competitività.
Nel caso in cui il paese greco dovesse uscire, infatti, la Germania potrà beneficiare di un ritorno positivo. Dato che il paese ha un saldo positivo per il commercio estero, la spesa pubblica aumenterà e, come tale, migliorerà la qualità della vita nel paese. Un anno fa, quando si parlava di dare soldi in prestito alla Grecia, in Germania si pensava del perché pagare per le pensioni di lusso greche.

Cosa porterebbe l’uscita della Grecia dalla zona euro? La capitolazione della Grecia avrà gravi conseguenze per la zona euro:

  • l’uscita della Grecia minerà la fiducia nell’euro, cosa di cui approfitteranno le altre valute, come il dollaro USA;
  • il default di un paese della zona euro provocherà un calo della domanda dei titoli di Stato degli altri stati membri. E’ più conveniente mantenere in vita un paese anche per tutti gli altri paesi;
  • il ritiro della Grecia potrebbe provocare delle azioni simili anche da parte di altri stati membri della zona euro. Ad esempio, l’uscita dei greci è un problema per l’euro e per l’UE, ma il ritiro della Spagna sarebbe un disastro;
  • la scissione all’interno della zona euro inciderà inevitabilmente sulla stabilità politica dell’Unione europea, che ha richiesto ben 50 anni per essere costruita. George Soros disse che ci sono due Europe, una con e una senza debito.

La tragedia greca è ora in pieno svolgimento, pochi atti hanno già avuto luogo. Quanti altri atti ci dobbiamo aspettare in futuro?

Ora nel prossimo futuro bisogna stare molto attenti all’andamento dell’euro, dato che dovrà essere confermato, soprattutto long. Sicuramente, per chi volesse operare in questo settore, bisognerà fare in modo di stare sempre attenti alle voci che arrivano dalla Grecia e dall’Unione Europea stessa.

Tratto da "www.mondoforex.com"

domenica 26 giugno 2011

COME CAPIRE LA LEVA FINANZIARIA NEL FOREX

Il mercato Forex è interessante ed accessibile anche ai piccoli operatori grazie alle opzioni della leva finanziaria. Tale leva dà al trader stesso la possibilità di aumentare il profitto di un investimento. Tuttavia, l’effetto leva funziona nei due sensi, aumenta i guadagni potenziali ma aumenta anche il rischio potenziale. Pertanto, la leva aumenta sia gli utili che le perdite.

Sfruttare la leva in una posizione implica una riduzione della garanzia, nota come margine, dato che si apre una posizione di maggior valore. I broker offrono una scelta di leva massima di 400 a 1, a seconda della posizione e del broker stesso.

La leva è sempre visualizzata in forma di relazione, come 100:1. Questo significa che per operare con 100 unità di moneta basta avere una sola unità di moneta reale disponibile sul conto. In altre parole, il trader può avere solo 1.000 dollari per operare con 100.000 dollari.

Come è possibile? Il mercato Forex ci permette di fare trading sulle valute, lo sappiamo. L’importo di ogni minimo cambio del prezzo delle valute, in un dato giorno, è abbastanza piccolo. La leva è una caratteristica necessaria nel mercato del forex, non solo per l’entità del capitale necessario per fare trading, ma anche perché le principali valute fluttuano in media meno dell’1% al giorno. Senza la leva, il Forex non attirerebbe capitali.

In realtà, il concetto stesso di leva è ciò che rende possibile l’esistenza di molti broker. Si tratta di conti correnti in banche diverse che servono come fornitori di liquidità. Questo significa che la banca consente al broker di operare con somme superiori a quelle depositate, a beneficio dell’utente. In questo caso viene data una caparra, ovvero una garanzia, alla banca. Tale valore definisce il rischio massimo dell’operazione.

Dunque, se si vuole fare forex occorre capire il concetto di leva, che è fondamentale per sapere che cosa stiamo facendo.

Nel mercato delle valute il margine è la quantità di denaro nel conto necessaria per fornire le giuste garanzie al nostro broker. Dal momento in cui apriamo un conto Forex, infatti, il broker richiedere delle garanzie, che sono rappresentate dal margine. Tale margine è espresso in termini percentuali, solitamente pari all’1% del valore delle posizioni aperte.

Il margine è calcolato in base alla dimensione dell’operazione e alla leva. Per esempio, se operiamo con un lotto standard e con un effetto leva di 100 a 1, siamo in grado di gestire 100 volte il nostro investimento. Vuoi dire che per operare con 100.000 dollari, c’è bisogno di investirne solo 1.000 . In termini di margine questo significa che ho bisogno di avere l’equivalente dell’1% nel conto per poter operare. L’1% della nostra posizione da 100.000 dollari, è 1.000 dollari.

Il margine è una cosa obbligatoria da considerare, per tutte le operazioni. Tale somma di denaro deve essere considerata come un deposito in buona fede per assicurarsi da eventuali perdite. Se le tue perdite infatti fanno scendere il tuo margine al di sotto del minimo richiesto per coprire le posizioni aperte, il broker farà una chiamata di margine e chiuderà tutte le tue operazioni. Poiché nel Forex non puoi andare in negativo, la chiusura delle posizioni impedisce al trader di avere delle perdite.

Il margine si collega all’effetto leva, il quale ha molte funzioni:

consente di investire di più, se dunque si investe di più le prospettive di guadagno sono proporzionalmente molto più grandi;

se si investe di più, sarà necessario adattare le proprie strategie di trading ed essere sempre a conoscenza del margine usato. Non si dovrebbe mai raggiungere il 100% del margine utilizzato. In caso contrario, significa che non si ha più spazio sufficiente per operare e il sistema interrompe automaticamente le posizioni. Questa misura automatizzata è fatta per prevenire la perdita.

Facciamo un esempio pratico per capirne il funzionamento. Ipotizziamo che un trader abbia nel suo conto forex 10.000 dollari. Il commerciante compra 1 lotto della coppia di valute EUR / USD al prezzo di 1,2750, con l’effetto leva massimo di 100:1, che gli offre la possibilità di operare come se avesse 1.000.000 di dollari.

Tuttavia, in un account normale, un lotto è pari a 100.000 dollari di unità di valuta, considerando la valuta di base. Pertanto, quando si acquista 1 lotto di EUR / USD, si hanno 100.000 dollari, per investire i quali bastano solo 1.000 dollari di capitale reale. I 1.000 dollari moltiplicati per un effetto leva di 100 a 1, ti danno i 100.000 dollari investiti.

Così ora si hanno 1.000 dollari impiegati nel margine e 9.000 dollari a margine libero.

Se dalla posizione si ha un guadagno, i proventi vengono aggiunti alla differenza nel conto del commerciante. Allo stesso modo, se dalla posizione si ha una perdita di denaro, le perdite vengono sottratte dal totale del conto. Se il prezzo si muove di 100 pips in favore del trader, ovvero il tasso di cambio sale a quota 1,2850, il trader potrebbe guadagnare un profitto di 1.000 dollari, ovvero 10 dollari, che è il valore di un pip nei lotti standard, per i 100 pips di guadagno. L’operatore ha aumentato dunque del 10% il suo conto con una sola transazione.

Al contrario, se la posizione fosse stata di 75 pips contro il trader, egli avrebbe 750 dollari, facendo registrare un nuovo capitale di 9.250 dollari.

Fino ad ora non c’è nulla di strano in queste posizioni, ne abbiamo vista una positiva e una negativa. La perdita è una cosa che nel Forex ci può stare. Una delle prime cose che si dice ai novizi del mercato delle valute è che perdere denaro è una cosa che bisogna prendere in considerazione.

Se il trader avesse esagerato nella sua operatività e avesse acquistato sei lotti, dunque un totale di 600.000 dollari, e l’operazione dovesse andare contro quello che si era pianificato, la cosa avrebbe portato ad una perdita di 6.000 dollari, ovvero una perdita di 100 pips per ogni lotto. Le posizioni dunque sarebbero state chiuse a causa di una richiesta di margini, poiché la differenza tra la somma che si ha e la perdita nell’account era scesa al di sotto del requisito di margine, supponendo che il requisito di margine sia del 10% per ogni lotto. Per questo motivo, per ogni lotto si deve avere almeno un saldo di 1.000 dollari. Se si perdono 6.000 dollari come nell’esempio precedente, invece, il saldo rimane a 4.000 dollari e il broker chiama la chiusura della posizione prima che essa raggiunga la perdita di 100 pips per lotto.

L’effetto leva, è dunque una spada a doppio taglio. Essa può aiutarvi a raggiungere grandi benefici ma può anche causare delle enormi perdite. Quindi, come i commercianti professionisti nel forex, anche noi dobbiamo usare la leva per ottenere dei grandi benefici. Guadagnare molto denaro avendo a disposizione un capitale molto limitato è una cosa particolarmente difficile, anche se si apre una posizione nella direzione del trend. Ecco perché c’è bisogno di un broker che fornisca un’adeguata leva, in modo che in questo modo sia possibile operare efficacemente nel mercato dei cambi.

Il modo per evitare di avere delle perdite significative, come le chiamate di margine, è attraverso l’uso corretto degli ordini di stop loss. Tali stop loss, infatti, ti permettono di gestire in maniera corretta il tuo capitale.

Così quando si fa la scelta di un buon broker, una delle cose che bisogna necessariamente tenere in conto è la leva finanziaria che esso ci fornisce e i limiti di margine che il broker stesso ci dà, in quanto è proprio la leva che potrebbe essere il nostro alleato per guadagnare molto denaro. Allo stesso tempo, come abbiamo visto in questi ultimi esempi, non bisogna mai abusarne.

Articolo tratto da http://www.mondoforex.com del 01/06/2011.

LO SCALPING....

Le strategie per fare forex sono essenzialmente “decise” in base al tempo impiegato per fare trading. Infatti se apri uno scambio, puoi decidere quanto farlo durare. Il termine dello scambio può essere o manuale (sei tu che cliccando chiudi lo scambio) oppure automatico (devi impostare i valori di take profit e stop loss).

Il nostro consiglio è quello di operare (almeno per le prime volte non più di un’ora al giorno) e comunque evita di fare trading dopo le 22 perchè di notte il mercato è spesso instabile e rischieresti di andare in perdita. Stessa cosa per il venerdì; dato che si fa trading dal lunedì al venerdì con una pausa il sabato e la domenica, dato che il mercato il venerdì sera va chiudendosi, potrebbe essere instabile. O al limite si può decidere di fare SCALPING.

Lo scalping è una contrattazione forex molto veloce.

  1. Apro lo scambio

  2. dopo circa un quarto d’ora (ma ognuno fa per quanto vuole) si chiude manualmente lo scambio

  3. poi si ricomincia con un altro ordine breve facendone così più al giorno (attenzione però che ad ogni scambio il broker si prende le sue commissioni cioè lo spread)

Lo scalping fa perdere molto energie perchè devi costantemente seguire l’evoluzione dell’ordine e i guadagni (non avendo il tempo di crescere) non saranno mai altissimi ed è per questo che si fanno più scambi al giorno.
Mentre gli scambi che durano da un’ora in poi sono, per così dire, più rilassanti perchè imposti i valori di chiusura automatica (stop loss e take profit) e puoi anche chiudere il computer anche se è sempre meglio seguire l’ordine dal vivo.

C’è chi apre posizioni di mercato lunghe settimane o mesi ma di solito lo fanno i veri professionisti e poi ricordati che per legge, la singola operazione di forex che dura più di 7 giorni deve essere tassata secondo le vigenti norme comunitarie mentre tutte le operazioni che si chiudono entro il settimo giorno, non sono tassabili

mercoledì 15 giugno 2011

LE VALUTE PIU' COMMERCIALIZZATE AL MONDO

Il mercato del forex è il più grande e liquido del mondo, con migliaia di miliardi di dollari scambiati in un dato giorno tra milioni di parti. Per chi ha appena iniziato a giocare nel mercato del forex, uno dei primi passi è quello di acquisire familiarità con alcune delle valute più comunemente commercializzate. Diamo uno sguardo alle valute tra le più popolari in assoluto, delle quali tutti coloro che fanno trading dovrebbero essere a conoscenza circa le caratteristiche.

Prima di tutto bisogna parlare del dollaro statunitense, che è la moneta più scambiata sul pianeta. L’USD è in coppia con tutte le altre principali valute e agisce spesso da intermediario nelle operazioni in valuta triangolare. Il dollaro è la moneta di riserva globale non ufficiale, tenuta da quasi tutte le banche centrali e dalle entità di investimento istituzionale nel mondo.

Inoltre, a causa del fatto che il dollaro è accettato in maniera globale, è usato da alcuni paesi come valuta ufficiale invece della moneta locale, pratica nota come dollarizzazione. Il dollaro potrebbe essere ampiamente accettato anche in altre nazioni come forma alternativa informale di pagamento, mentre quelle nazioni mantengono sempre la loro moneta ufficiale locale.

Il dollaro è molto importante nel mercato dei tassi di cambio, dato che può agire come tasso di riferimento per i paesi che decidono di legare le loro valute al valore del dollaro. Per esempio, a partire dal 2011 la Cina ha ancorato la sua moneta, il renminbi, al dollaro, con grande disaccordo di molti economisti e banchieri centrali. Molto spesso i paesi fissano i loro tassi di cambio nei confronti del dollaro USA per stabilizzare il tasso di cambio relativo, piuttosto che permettere una fluttuazione libera nel mercato delle valute.

Un’altra caratteristica del dollaro è che esso è la valuta usata come standard per la maggior parte dei prodotti, come il petrolio greggio e i metalli preziosi. Questa cosa è molto importante, tanto che questi prodotti sono soggetti ad oscillazioni del valore non solo a causa dei principi fondamentali economici della domanda e dell’offerta, ma anche per il valore relativo di dollari USA, con prezzi altamente sensibili al tasso d’inflazione e ai tassi di interesse negli Stati Uniti.

Anche se relativamente nuovo sulla scena mondiale, l’euro è diventata rapidamente la seconda valuta più scambiata, dietro solo al dollaro USA. L’euro è la seconda moneta di riserva più grande del mondo. Si tratta della moneta ufficiale della maggior parte delle nazioni all’interno della zona euro. Questa valuta è stata introdotta nei mercati mondiali il primo gennaio 1999, con le banconote e le monete che sono entrate in circolazione tre anni dopo.

Oltre ad essere la moneta ufficiale per la maggior parte delle nazioni della zona euro, anche molte altre nazioni in Europa e in Africa legano le loro valute all’euro, esattamente per la stessa ragione per cui molte altri stati legano le loro monete al dollaro, ovvero al fine di stabilizzare il tasso di cambio.

L’euro viene generalmente commercializzato dagli speculatori basandosi sullo stato di salute generale della zona euro e dei suoi paesi membri. Gli eventi politici all’interno della zona euro possono spesso portare a grandi volumi di negoziazione per questa valuta, soprattutto in relazione a delle nazioni che hanno i loro tassi di interesse locale in discesa, oppure quelli che stanno avendo grandi difficoltà, come Grecia, Spagna e Portogallo.

Nel mercato del Forex uno dei rapporti di cambio più interessanti su cui si può fare trading sull’euro è quello EUR / USD, ovvero euro contro il dollaro USA. Sicuramente si tratta di un rapporto di cambio sul quale possono fare trading anche i principianti, dato che non ha grandi sobbalzi, a meno di dati o di notizie assolutamente impreviste, e permette dunque di seguire il trend in maniera abbastanza agevole.

Anche la coppia di valute tra euro e sterlina inglese potrebbe essere molto interessante, ma non è così calma come quella formata da euro e dollaro USA, per questo motivo potrebbe essere sconsigliata per i principianti assoluti, che magari potrebbero trovarla un po’ complessa.

Lo yen giapponese è la moneta più scambiata in Asia, tanto che è considerata da molti come una delle valute che sono alla base dell’economia mondiale. Molti usano lo yen per misurare la salute globale della regione Pan-Pacifica e per dare una valutazione alle economie della zona, come la Corea del Sud, Singapore e la Thailandia. Le valute di questi paesi sono infatti molto meno scambiate nei mercati del forex globale.

Lo yen è anche ben conosciuto nei mercati del forex per il suo ruolo nel carry trade. Con il Giappone che ha fondamentalmente una politica di interessi a tasso zero da tantissimo tempo, ovvero per gran parte degli anni 90 e 2000, gli operatori hanno preso in prestito lo yen a costo zero e lo hanno utilizzato per investire in altre valute ad alto rendimento in tutto il mondo, intascando i differenziali tra i tassi. Più alto era il differenziale e maggiore era il guadagno.

E’ proprio grazie al carry trade se oggi lo yen è una parte così importante e grande tra le valute sulla scena internazionale. Un’altra cosa da considerare è l’indebitamento costante della valuta giapponese. Anche se lo yen consente di fare forex basandosi semplicemente con gli stessi fondamenti che sono alla base del trading fatto con qualsiasi altra coppia di valute, il suo rapporto ai tassi di interesse internazionali, in particolare con le valute più scambiate come il dollaro e l’euro, è un fattore determinante e di grande valore per lo yen.

Per chi volesse fare trading giocando sullo yen, potrebbe essere una scelta intelligente, ma bisogna farlo con attenzione. Conviene fare trading principalmente sulla coppia di valute che mette di fronte lo yen giapponese con il dollaro USA oppure con l’euro, dato che sono le coppie di valute più interessanti e in qualche modo più semplici su cui fare trading.

La sterlina inglese, nota anche come pound, è la quarta valuta più scambiata nel mercato forex,. Essa agisce anche come valuta di riserva grazie al grande valore che ha rispetto alle altre valute mondiali. Anche se il Regno Unito è membro ufficiale dell’Unione europea, il paese ha scelto di non adottare l’euro come moneta ufficiale per una serie di motivi, come ad esempio l’orgoglio storico della sterlina e per darsi la possibilità di mantenere il controllo dei tassi di interesse nazionali.

Per questo motivo, la sterlina può essere vista come una scelta esclusivamente del Regno Unito. Gli operatori del mercato delle valute spesso prendono delle decisioni di trading anche partendo dalla base che tale valuta ha rispetto alle altre, considerando dunque la forza complessiva dell’economia britannica e la stabilità politica del suo governo. Grazie al suo valore elevato rispetto ad altre valute, la sterlina è anche un punto di riferimento importante per la valuta di molte nazioni e agisce come una componente molto liquida nel mercato del forex.

Il franco svizzero, proprio come la Svizzera, è vista da molti come una moneta “neutrale”. Più correttamente, il franco svizzero è considerato una valuta rifugio sicuro all’interno del mercato forex. Ciò è dovuto principalmente al fatto che il franco tende a muoversi secondo una correlazione negativa rispetto alle valute che invece sono più volatili, come ad esempio i dollari canadesi e quelli australiani, ovvero insieme ai rendimenti del Tesoro degli USA. La Banca nazionale svizzera è effettivamente conosciuta per essere molto attiva nel mercato del forex al fine di garantire che le posizioni che gli operatori aprono con il franco svizzero operino all’interno di un certo range di valori, ciò al fine di ridurre la volatilità della valuta e di mantenere i tassi di interesse in linea con le prospettive del mercato.

Abbiamo già analizzato l’euro, il dollaro, la sterlina britannica, il franco svizzero e lo yen giapponese. Concludiamo ora parlando del dollaro canadese. Questa valuta è nota anche come loonie. Il loonie è probabilmente la moneta merce più importante del mondo, nel senso che si muove al passo con i mercati delle materie prime, soprattutto con i prezzo del petrolio greggio, dei metalli e dei minerali preziosi.

Dato che il Canada è un grande esportatore di materie prime, il dollaro canadese risente molto dei prezzi delle materie prime. Tra tutte le materie che esporta e tra tutte le materie dalle quali è influenzato, c’è soprattutto il petrolio greggio. I trader possono spesso fare delle speculazioni sul dollaro canadese andando a prevedere i movimenti dei contratti sottostanti a questa valuta, ovvero quelle delle materie prime stesse.

Inoltre, essendo situato in prossimità dell’economia più grande del mondo per quanto riguarda il numero di consumatori, ovvero quella degli Stati Uniti, l’economia canadese e, di seguito, il dollaro canadese, sono altamente correlati con la forza dell’economia americana e con i movimenti del dollaro.

Possiamo concludere questa interessante serie di analisi sulle valute pricipali del mondo dicendo che, ogni moneta ha delle caratteristiche specifiche che ne influenzano il valore di base e i movimenti dei prezzi rispetto alle altre valute nel mercato forex. Capire quello che fa muovere una moneta e perché una moneta si muove proprio in seguito a determinate variazioni, è un passo fondamentale per diventare un trader di successo nel mercato delle valute forex.

Solo conoscendo con precisione le valute che stiamo usando nel trading possiamo avere una maggiore cognizione di causa e, dunque, tentare di guadagnare ancora più denaro che mai.

Articolo tratto da www.mondoforex.com del 11/06/2011.

domenica 5 giugno 2011

I BROKER E PAYPAL

I trader consentono di avere a loro disposizione diversi strumenti di pagamento per accreditare fondi sul loro conto forex. Tra questi sono sempre di più i broker che mettono a disposizione Paypal. Si tratta dunque di un’ottima opzione per prelevare e depositare fondi sui tuoi conti di trading. In termini generali, Paypal funge da intermediario intermediario tra la società che ha emesso la tua carta di credito e il tuo broker, offrendo un doppio scudo di sicurezza per te.

E’ importante sapere che ovviamente i broker che potrebbero avere PayPal come opzione per depositare e prelevare denaro non sono legati a Paypal stesso.

Una delle prime cosa da notare, quando si vuole pagare con Paypal per accreditare fondi sul proprio account, è se si vienereindirizzati verso una pagina che contiene il nome del broker. Ad esempio, si dovrebbe essere diretti, dopo aver scelto Paypal come opzione di pagamento, ad una pagina dove dovresti leggere il nome del broker stesso, magari direttamente con il logo del broker contenuto nella pagina stessa.

Ci sono già stati casi in cui alcuni broker che si sono presentati come broker paypal, in realtà. erano dei servizi non regolamentati che operano nel mercato del forex, tanto che il conto Paypal era stato registrato a nome personale e per un fine diverso da quello di permettere di fare trading online. In generale, in ogni caso, Paypal è molto rigoroso nella decisione di offrire i suoi metodi di pagamento ai broker, dato che sono accettate solo le società che sono autorizzate e regolamentate.

Ovviamente dovete sempre fare attenzione, dato che la sola pagina con il nome del broker e magari il suo logo, potrebbe non essere sufficiente per garantirvi da eventuali raggiri.

Ma che costi ci sono? Quando il tuo broker ha passato tutti i test iniziali, ha la licenza ed è stato autorizzato da PayPal ad accettare e prelevare fondi, la seconda cosa che si dovrebbe notare che, sebbene si abbia davvero una grande comodità ad inviare o ricevere pagamenti via Paypal, si potrebbe essere soggetti ad una commissione che varia di solito tra il 3,5% e il ​​4% , a seconda del Paese e della valuta che si sta depositando.

Per questo caso conviene sempre guardare con attenzione a cosa si deve pagare come commissione, dato che sono in ogni caso tutti costi che bisogna pagare e che alla fine potrebbero influenzare la vostra scelta finale.

Come si può fare per usare Paypal come mezzo di deposito del denaro? Se non avete già un conto Paypal e decidete di aprirne uno, bisogna fornire un indirizzo email pienamente funzionante. Inoltre hai bisogno di un modo per finanziare il tuo conto. Puoi scegliere tranquillamente tra la tua carta di credito oppure un bonifico bancario diretto dal vostro conto bancario al vostro conto Paypal.

Inoltre, sia che decidiate di utilizzare il vostro conto corrente bancario oppure una carta di credito per finanziare il tuo conto, si ha un conto Paypal pienamente funzionante solo dopo aver verificato la carta di credito o il conto corrente, seguendo la procedura di verifica come descritta da Paypal stesso. Dopo la verifica potete avere un conto Paypal decisamente funzionante, con il quale potete versare o farvi accreditare denaro.

Ovviamente dipenderà poi dal broker forex chiedere altri documenti o dati prima di effettuare il pagamento delle somme da te guadagnate, questo al fine di garantire la massima sicurezza per te e per il tuo conto.

Articolo tratto da www.mondoforex.com del 04/06/2011.