lunedì 1 novembre 2010

BORSA USA : INDICI POSITIVI SU SCIA DATI USA E CINESI

NEW YORK, 1 novembre (Reuters) - Gli indici di Wall Street sono positivi, sostenuti da alcuni dati macroeconomici Usa e dal buon andamento del settore manifatturiero cinese.

Il rinnovato ottimismo sulla ripresa economica globale suscitato da questi numeri spinge soprattutto i titoli industriali ed energetici.

La debolezza dell'euro contro il dollaro limita però i guadagni sul mercato azionario: nell'ultimo periodo si è infatti sviluppata una relazione inversa tra l'andamento della valuta americana e i listini di Wall Street.

L'indice Ism sull'attività manifatturiera Usa a ottobre ha mostrato un'accelerazione, così come è cresciuta a sorpresa la spesa nel settore costruzioni a settembre. L'attenzione resta tuttavia catalizzata dalle elezioni di mid-term di domani e dall'avvio del meeting di due giorni del direttivo della Federal Reserve.

Nell'ultimo periodo i mercati sono saliti sull'attesa che la Fed ampli le misure di sostegno all'economia e che il partito repubblicano avanzi al Congresso.

Attorno alle 18,50 italiane, il Dow Jones <.DJI> avanza dello 0,49%, il Nasdaq <.IXIC> dello 0,21% e l'S&P 500 dello 0,45%.

L'indice dei titoli energetici dell'S&P <.GSPE> sale di circa lo 0,8%.

Tra i singoli titoli, Wilmington Trust Corp cede oltre il 42% dopo che la società ha annunciato la fusione con M&T Bank Corp , in un'operazione da 351 milioni di dollari. M&T shares sale del 3,9%.

Ambac Financial Group è in caduta libera, lasciando sul terreno quasi il 38% del valore del titolo, dopo aver annunciato che potrebbe fare richiesta di ammissione alle procedure di bancarotta previste dal "chapter 11".

Il valore del titolo di AVANIR più che raddoppia (+107,4%) dopo aver ricevuto l'approvazione della Food and drug administration per l'uso del farmaco Nuedexta nel trattamento di un problema genetico.

EXCO Resources' guadagna oltre il 30% dopo che l'AD e azionista Douglas Miller ha trovato l'appoggio di alcuni grandi investitori, incluso il magnate del petrolio T. Boone Pickens, per fare un'offerta sulla società per un valore di 4,36 miliardi di dollari.

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