domenica 20 marzo 2011

LA SITUAZIONE DELL'ORO A VENERDI 18 MARZO

L'oro è salito più di mezzo punto percentuale dopo la chiusura positiva dei titoli asiatici ed il picco dei prezzi del greggio determinato dalle tensioni in Medio Oriente ed in Nord Africa, ma l'aggravarsi della crisi nucleare in Giappone potrebbe contenere l'aumento.

Gli investitori hanno spostato la loro attenzione verso la Libia dopo che le Nazioni Unite hanno autorizzato gli attacchi militari per frenare il leader Muammar Gheddafi, mentre la situazione a Bengasi potrebbe far nascere l'interesse per il metallo prezioso che ha perso più del 2% dopo il recente raggiungimento del record.

In Giappone, gli ingegneri hanno ammesso che l’unica soluzione per evitare una perdita di radiazioni potrebbe essere quella di seppellire l’impianto nucleare con una colata di sabbia e cemento. L'oro spot ha aggiunto 1413.75 dollari l'oncia.

"Per quanto riguarda il Giappone, con le conseguenze del terremoto, gli investitori potrebbero concentrarsi di nuovo sul Medio Oriente. La situazione nel Bengasi è di grande preoccupazione al momento. Vorrei ancora un bullish bias dell'oro. I prezzi dell'oro potrebbero continuare al momento a rimarere fermi di fronte alle precarie condizioni economiche. Certo, se vedessimo un sell off di titoli, l'oro potrebbe indebolirsi e gli investitori potrebbero vendere il bullion per ottenere liquidità" ha detto Ong Yi Ling, analista del Phillip Futures di Singapore
I futures sull'oro Usa con scadenza ad aprile sono saliti da 9,8 dollari l'oncia a 1.414 dollari l'oncia.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la creazione di una no-fly zone per fermare le truppe del governo libico giunte a 100 km da Bengasi. E' inoltre autorizzato a ricorrerre a tutte le misure necessarie per proteggere i civili contro le forze di Gheddafi.

Il mercato fisico era costante dopo gli acquisti degli investitori in Giappone a seguito del terremoto devastante della scorsa settimana ed ha portato a Tokyo i premi per i lingotti d'oro a 2 dollari l'oncia, i più forti dalla fine del 2008. I premi sono stati stabili anche a Singapore e Hong Kong.

Le azioni giapponesi sono salite del 3% e lo yen caduto il Venerdì, dopo che il Gruppo dei Sette paesi più ricchi ha deciso per un intervento congiunto per frenare l'impennata della moneta. Il Brent crudo è salito a più di 1 dollaro rimanendo al di sopra dei 116 dollari venerdì in base ai timori di crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente e Nord Africa.

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