domenica 17 aprile 2011

COME LA STAMPA DI DENARO INFLUENZA IL FOREX

L’offerta di moneta influisce sull’inflazione a più lungo termine e sull’andamento delle valute, spesso con ritardo di uno o due anni. E’ un fattore molto importante da considerare, poiché vi è una forte correlazione tra la crescita monetaria e l’inflazione. Si parla di una correlazione positiva, il che significa che se aumenta l’offerta di moneta, l’inflazione dovrebbe crescere, al contrario se l’offerta di moneta diminuisce, scende anche l’inflazione.

E’ importante notare che le banche centrali stanno osservando attentamente la crescita e la dimensione dell’offerta di moneta al fine di mantenere l’inflazione sotto controllo.

Le banche centrali acquistano o vendono titoli a reddito fisso, noti come obbligazioni o buoni del Tesoro, al fine di influenzare l’offerta di moneta, portando ad un aumento o una diminuzione della disponibilità di cassa che può essere utilizzata per il consumo.

Come può una banca “stampare denaro”? Se una banca centrale riduce l’offerta di moneta, può ad esempio vendere i buoni del tesoro. In questo modo, la liquidità del mercato si riduce. Quando una banca centrale acquista poi di nuovo i buoni, aumenta l’offerta di moneta, perché la banca centrale mette dei contanti nel mercato, aumentando così la domanda dei consumatori. Questo è ciò che viene spesso chiamato come denaro che un paese stampa. Questo è anche quello che è stato annunciato e che hanno fatto, nel corso della crisi, paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Giappone.

L’offerta di moneta sul mercato e le decisioni che la banca centrale di un paese prendere in merito a questo parametro sono molto importanti per il nostro trading. Si tratta infatti di un dato fondamentale da prendere in considerazione. Come abbiamo detto, se aumenta oggi l’offerta di denaro, gli effetti sull’inflazione si vedranno solo a distanza di uno o due anni, come sta accadendo adesso, ma ciò non toglie che è un potente strumento per il futuro.

La banca centrale influisce sull’offerta di moneta anche quando trasforma il tasso di interesse. Se questo è maggiore, allora si ha una diminuzione di disponibilità di moneta sul mercato, mentre se è minore c’è più moneta sul mercato. Anche in questo caso si tratta di una soluzione che hanno adottato le banche centrali per aumentare l’offerta di moneta nel corso della crisi.

Ma cos’è davvero l’offerta di moneta? Di solito, negli Stati Uniti si considerano tutte le attività relativamente liquide da usare per il consumo. Si conteggiano le banconote e le monete, tutti i depositi nelle banche, i certificati di deposito, sia in valuta nazionale che in valuta estera. Il fattore più importante di questo calcolo sono però i depositi, intesi anche come transazioni tramite le carte di credito. Proprio a causa delle carte di credito, il peso che oggi il denaro contante ha nel conteggio del denaro liquido a disposizione è diminuito.

Da chi è calcolata l’offerta di moneta negli USA? L’offerta di moneta statunitense è calcolata dalla Federal Reserve.

Nel Regno Unito l’offerta di moneta è invece calcolata dalla Bank of England. Nel Regno Unito ci sono invece solo due misurazioni statistiche ufficiali che vengono fatte dalla Bank of England. Sono il contante che si trova al di fuori della Banca d’Inghilterra, al quale bisogna aggiungere i depositi operativi con la Banca d’Inghilterra, e le aziende pubbliche e non bancarie, a cui bisogna aggiungere i depositi bancari dei privati e i certificati di deposito.

Negli altri paesi, invece, chi conteggia quanta moneta viene immessa sul mercato? Le banche centrali hanno questo importante compito. Dunque, per il mercato giapponese le politiche monetarie sono scelte dalla BOJ, per l’offerta di moneta australiana bisogna considerare la RBA, per quella europeala BCE, per la politica monetaria cinese si parla della Banca Popolare Cinese, dell’offerta di moneta canadese se ne occupa la Bank of Canada.

Articolo tratto da www.mondoforex.com del 14/04/2011.

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